Sono un alieno. Vengo dal pianeta Zeta Reticuli, dove il concetto di “normalità” è praticamente sconosciuto. Sono atterrato sulla Terra circa nove anni fa con la speranza di scoprire la leggendaria città imperiale di Roma.
E devo dire che l’ho vista. L’ho vista in lungo e in largo. I miei occhi, che vedono attraverso le cose, e le mie orecchie, che percepiscono gli ultrasuoni, hanno cominciato a captare una realtà che mi ha sconvolto. Gli uomini hanno ai piedi le scarpe, e riescono a masticare i chewing-gum senza avere allucinazioni!
Visto da vicino, caro diario, nessuno è normale.
Ho fatto delle interviste con l’ONU – e credimi, ho capito in un istante quanto siano fuori di testa questi esseri. Mi hanno parlato di “civiltà avanzata”, ma mi sono chiesto: come può essere “avanzata” una specie che ha raso al suolo la vegetazione e si è rinchiusa in scatole di cemento?
“Ma scusate, davvero?” gli ho detto, “siete così autolesionisti da farvi del male da soli?”
Mi hanno guardato perplessi, come se fosse la cosa più normale del mondo.
E poi c’è il colore della pelle. Ad esempio, esaltano il bianco, come se fosse una qualità superiore. Eppure, quando gli ho detto che mi sembrava un po’… strano, mi hanno cercato di giustificare. Ma l’ho capito, caro diario, il loro pensiero è contraddittorio. Si riversano sulle spiagge per abbronzarsi, e si procurano danni alla pelle. Vedi, è come se volessero essere qualcosa che non sono, o forse è che sono troppo presi a non accettare ciò che sono.
Ma il colpo finale? La spesa militare. Sì, quella per le guerre è maggiore di quella per la salute. Così, ho dovuto barrare la casella “civiltà non avanzata”.
Poi, un giorno, ho incontrato una scrittrice. Una donna che aveva degli artigli decorati con brillantini e disegni. Ho pensato, finalmente una cacciatrice! Ma no, caro diario, gli esseri umani non usano gli artigli per questo. Eppure, lei li portava, come se fosse normale, ha parlato di estetica.. Estetica, capisci? Mi sono chiesto: «Ma cosa definisce davvero la normalità?»
E ora, caro diario, lasciami fare una riflessione finale. Io, da alieno, guardo tutto questo e mi chiedo: se la normalità è solo una convenzione, non è forse più coraggioso essere un po’ fuori dagli schemi, un po’ diversi? In fondo, chi sono io per giudicare ciò che è “normale” su questo pianeta? Ma a guardarlo da vicino non posso fare a meno di pensare che nessuno sia davvero “normale”. E forse, è proprio questo il miracolo della Terra: che la diversità, nonostante tutto, riesce ancora a sopravvivere, a brillare.