Di Maia. L’amore non è semplice da capire, ha confuso gli uomini da sempre. Va oltre ogni logica, non è razionale ma a volte ha il potere di mettere ordine nella nostra vita. Sono stata amata, forse odiata, Credo però che il compito più arduo sia riuscire ad amarsi.
Mi trovai dinnanzi ad una malattia invalidante si creò un muro di cemento tra me e l’esterno. Ce n’è voluto di rumore, confusione, lotta, ma passo dopo passo, si sono aperte porte e portoni. Mi sono fatta strada con rabbia, infuriata per una vita di soli ostacoli, incompresa. imparai ad amarmi nel dolore, nella sofferenza, quando ormai tutto sembrava finito.
Mi sono aperta un varco nel buio tetro delle notti infinite, a consolarmi era la musica, teatro di mille variegate storie drammatiche, intrise di insoddisfazioni e fallimenti, dove ero la protagonista indiscussa.
Sognavo la mia casa che prendeva fuoco, in equilibrio su un masso di roccia pesante, mentre una lava incandescente riduceva in cenere le persone che amavo ed a salvarmi ero io sola. In un mare di lacrime io non provavo ne piacere ne soddisfazione, non potevo, un avvicendarsi di sentimenti mi straziavano il cuore e l’anima: erano amore e odio che pungevano ripetutamente, fisicamente il mio corpo. Allora come d’incanto avevo il potere di stravolgere la storia; questo accadeva periodicamente.
Come pure veniva a trovarmi nel cuore della notte uno strano animale, ma quello ero io: un volatile dalle sembianze indefinite capace di ampi voli, limitati da un tetto all’altro. Mi sono sempre chiesta se fossi un’ Aquila o semplicemente un Barbagianni, non lo saprò mai, so che era bello e liberatorio, sta di fatto che non volevo svegliarmi, da tempo non sogno più di volare.
Ora tutto sembra non mi appartenga; nasceva in me la consapevolezza, ero quella che si leccava le ferite e non ne voleva sapere di emergere. Sento che sto vincendo la mia battaglia, sono l’unica responsabile della mia autostima. Proverò a vivere il confronto con il prossimo in modo armonioso, i conflitti senza sentirmi ferita. Sì amarsi un po, non dico che sempre ci si riesce, significa scegliere liberamente, rinunciare e a volte accettare anche di perdere, essere in equilibrio con i propri sentimenti, agire con e secondo i propri limiti, decidere di vivere oggi e adesso non rimuginando e pensando sempre al futuro od al passato. Significa prefiggersi degli obiettivi e decidere di realizzare i propri sogni. Significa anche accettare il tuo persecutore, ma questa è un’altra storia.
Amare è amarsi, una totale armonia di un immenso spazio senza confini, l’amore è un sentimento solidale che ci lega alle persone universalmente. Peccato che queste cose si imparano col tempo e a proprie spese, sperando che non sia troppo tardi per riscattarle. Ciò che ho imparato è di vivere la vita aprendomi agli altri, pur nelle difficoltà con coraggio e determinazione, e devo a mio padre e mia madre il dono della vita. Tutto quello che ci accade ha un senso, come ci insegna il film di Roberto Benigni: “La vita è bella” nonostante le avversità più terrificanti.
Certo la nostra sfera emotiva è penalizzata, sappiamo curare il nostro aspetto e non il nostro stato d’animo. Farsi delle coccole e curarsi rientra certamente nella propria autostima, ma ciò che conta è l’atteggiamento positivo verso la vita, l’accettazione di noi stessi, la consapevolezza dei propri vincoli senza per questo subirli, superando le difficoltà con le proprie risorse interiori.
Per citare una frase celebre: “Ama la vita fin che sei in tempo, il tempo non aspetta, vola via in un momento. Ada Roggio